Il mio blog / 16 Marzo 2025

Tattilità, il luogo di incontro tra gli Champagne Dom Pérignon e la cucina di Niko Romito

Millesimi e piatti memorabili esaltano l’ideale estetico della Maison, in dialogo sulla suggestiva tavola imperiale allestita in Hangar Bicocca, all’ombra dei Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer

Dom Pérignon Vintage 2015: tra gli assaggi previsti nel corso dell’evento Dom Pérignon che si è svolto all’interno dell’Hangar Bicocca, all’ombra dei Sette Palazzi Celesti dell’artista Anselm Kiefer. Photo credits @Gabriele Zanon

Il 19 febbraio l’hangar Bicocca di Milano, con i Sette Palazzi Celesti di Kiefer, è stato il teatro perfetto per celebrare la maestosità dello Champagne Dom Pérignon che attraverso i racconti del talentuoso Chef de Cave Vincent Chaperon ha confermato quanto il senso estetico della Maison sia vicina alla cucina italiana dello chef Niko Romito, Dépositaire Dom Pérignon, del Ristorante Reale, 3 Stelle Michelin a Castel di Sangro.


Una serata che ha riunito stampa, chef e i sommelier italiani aderenti alla Dom Pérignon Society per condividere, in un suggestivo tavolo imperiale, piatti e champagne indimenticabili. Se da un lato i due Millesimati Vintage 2015 e Vintage 2006 Plénitude 2 confermano nei calici la perfetta ricerca di equilibrio armonico, in evoluzione, arricchendosi ed elevando in maniera assoluta questo grande Champagne, in parallelo, lo chef Romito individua un crescendo gustativo in piatti dove la nota amara, bilanciata ma presente, ha potuto far scoprire un food pairing meno usuale e davvero emozionante.

A sinistra lo chef Niko Romito e il talentuoso Chef de Cave Dom Pérignon, Vincent Chaperon

Ha dichiarato lo chef de Cave Chaperon:«Precisione, intensità, mineralità, complessità, completezza, sensazione tattile: sono questi i codici sensoriali che permettono la piena espressione dei nostri Champagne. Elementi essenziali per avvicinarsi ai Millesimati di Dom Pérignon».


La grande tavola conviviale

Cavolfiore gratinato, un piatto di Niko Romito e in abbinamento Dom Pérignon Rosé 2009

Lo chef Romito ha creato un menu che ha guidato l’ospite in una crescente esaltazione della materia prima con evidenti accenti sul gusto, sulla struttura dei piatti e sulla quadratura di texture dalla tattilità impeccabile proprio come gli champagne Dom Pérignon. Dom Pérignon Vintage 2015 accostato alle consistenze inaspettate di Ostrica e Cicoria; Dom Pérignon Vintage 2006 – Plénitude 2 e gli Gnocchetti bieta e limone. Un Cavolfiore gratinato elevato con Dom Pérignon Rosé 2009, che ha chiuso il percorso abbinato al Gel di vitello, porcini, mandorle e tartufo nero.



Come ci ricorda Carlo Vallarino Gancia, Senior Brand Manager di Dom Pérignon in Italia: «Quello tra Vincent Chaperon e Niko Romito è un rapporto prima intellettuale che professionale, perché entrambi condividono una visione precisa dell’approccio al processo creativo. La loro affinità elettiva ha trovato piena espressione nel menu andato in scena, che ha testimoniato l’importanza che il tatto riveste non solo nell’ideale estetico della Maison, ma anche nel connettere in maniera autentica l’uomo e la natura, i due attori principali dell’alchimia di Dom Pérignon».